Le parole di Oded Ben Hur per i 50 anni dalla morte del Maestro Toscanini

Il maestro Arturo Toscanini è stato uno dei più grandi musicisti della storia moderna, impareggiabile artista, ma anche fulgido esempio di libertà di pensiero e di spirito. Egli volle e seppe rivendicare l’indipendenza della sua arte in uno dei periodi più bui della storia. Accolse con entusiasmo l’invito del violinista Bronislav Huberman a fondare la prima orchestra filarmonica in Israele. Coraggioso oppositore del regime nazista, nel Dicembre de 1936, iniziò a dirigere la stessa orchestra, composta da più di sessanta famosi musicisti ebrei, fuggiti dall’Europa nazista. Fu un vero amico del Popolo Ebraico e dello Stato d’Israele. Avrà per sempre la nostra gratitudine.

Oded Ben-Hur

Le parole di Elazar Cohen per i 50 anni dalla morte del Maestro Toscanini

È per me un grande piacere salutare il Comitato Internazionale per le Celebrazioni del cinquantenario della morte di Arturo Toscanini e felicitarmi con voi per questa importante iniziativa che ricorda un grande artista che ha lasciato la sua impronta anche in Israele. Arturo Toscanini infatti ha avuto un ruolo importante nella storia della musica di Israele: egli ha diretto nel 1936 il concerto inaugurale dell’Israel Philharmonic Orchestra, un’orchestra che ancor prima della nascita dello Stato di Israele riuniva i migliori musicisti ebrei in fuga dall’Europa di Hitler all’inseguimento del sogno sionista. Come molte istituzioni culturali nate prima dell nascita dello Stato, anche la Israel Philharmonic Orchestra è stata fondata con l’obiettivo di formare culturalmente il popolo ebraico e sviluppare in esso una mentalità aperta e illuminata. Quindi il nostro debito di riconoscenza verso Arturo Toscanini è grande. Grazie a lui oggi in Israele l’amore per la musica classica è diffuso in tutti gli strati sociali e Israele ha formato alcuni tra i più grandi musicisti al mondo.

Elazar Cohen

Melograni in ricordo di Toscanini

Un ricordo di Piero Melograni, uno dei più sensibili storici italiani, attraverso la nuova edizione del suo libro Toscanini. La vita, le passioni, la musica, edito da Mondadori, dedicato proprio alla figura di quello che è considerato il più grande direttore d’orchestra del Novecento. Ad ospitare l’importante evento il Centro studi Americani. Ospiti d’onore della serata, presenziata da Paola Severino Melograni, il giornalista Piero Angela- che dopo aver scherzosamente rassicurato i presenti sulla sua salute a causa dell’uso di un bastone per camminare “tranquilli è provvisorio, non vi libererete facilmente di me, sto ancora pensando al futuro” – ha parlato di Toscanini ricordando tra le altre cose il suo carattere burbero e il suo amore per le donne. L’ambasciatore d’Israele Ofer Sachs si è invecw soffermato sull’avversione del compositore al regime fascista, mentre Gianni Letta ha sottolineato l”importanza dell’opera letteraria di Melograni per aver saputo raccontare la vita di Toscanini attraverso i fatti storici che lo hanno visto protagonista Un vivo ricordo dell’artista è stato portato anche dalla direttrice del Meis di Ferrara, Simone Della Seta. Fra i numerosi ospiti l’ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro, la direttrice del Centro Studi Americani, Carlotta Ventura, Noemi di Segni e l’Ambasciatore presso la Santa Sede, Pietro Sebastiani.

Articolo e foto da un articolo del messaggero del primo marzo 2019.

La lettera che Albert Einstein scrisse nel 1936 al maestro Toscanini

Egregio Maestro!

Sento il dovere di dirLe quanto La ammiri e La veneri. Lei non è soltanto l’impareggiabile interprete della letteratura musicale universale, le cui forme meritano la mia massima ammirazione. Anche nella lotta contro i criminali fascisti. Lei si è dimostrato uomo dalla massima dignità. Le sono inoltre profondamente grato per aver dato un impulso di significato inestimabile alla nuova orchestra. L’esistenza di un simile contemporaneo annulla molte delle delusioni che si devono continuamente subire da parte delle species minorum pentium!

Con affetto e col massimo rispetto, La saluta cordialmente il Suo,

Albert Einstein

Le parole di Ronald P. Spogli per i 50 anni dalla morte del maestro Toscanini

L’America ha amato Arturo Toscanini. L’America che lo accolse e lo coccolò come giovane direttore d’orchestra, nel 1908, quando per sette stagioni diresse il Metropolitan di New York, facendolo lavorare con alcuni dei migliori cantanti dell’epoca. L’America che lo acclamò nel 1920-21 nel corso di una memorabile tournée che lo vide protagonista in 133 città europee, statunitensi e canadesi, applaudito da oltre 250.000 spettatori. E infine l’America del suo esilio, quando nel 1938 lasciò la sua patria e l’amata Scala giurando di non salire più sul podio finché l’Italia non si fosse liberata dall’odiato regime e dalla monarchia che disprezzava. Lui, figlio di un sarto garibaldino, repubblicano convinto, nella repubblica americana trovò quello spazio e quella libertà creativa che gli permisero di plasmare la sua orchestra, quella Nbc Symphony Orchestra che insieme a lui ha scritto pagini memorabili nella storia della musica del XX secolo. E in America Toscanini morì, il 16 Gennaio 1957, esattamente 50 anni fa. Ma la sua fama, il suo magistrale tocco, la sua ricerca continua di disciplina e rigore, la sua moralità musicale hanno lasciato un’eredità così ricca e che ancor oggi se ne vedono, sentono i frutti. Perché, ne sono convinto, è un po’ anche grazie ad Arturo Toscanini se l’America di oggi annovera 1200 orchestre sinfoniche e 117 teatri dell’opera. Grazie quindi, grande, indimenticabile Maestro per la bellezza che ci hai regalato. Viva Toscanini!

Ronald P. Spogli

Le parole di Letizia Moratti per i 50 anni dalla morte del maestro Toscanini

Milano è onorata di partecipare alle celebrazioni per i 50 anni dalla scomparsa del grande Arturo Toscanini. Pochi artisti hanno inciso come lui nella vita culturale milanese, italiana, mondiale. Il teatro alla Scala di Milano è il suo teatro. Qui Toscanini realizzò le più grandi innovazioni, trasformando ogni suo concerto, ogni opera lirica in capolavori di modernità, perfezione, emozione. Toscanini ha portato nel Mondo il cuore e la creatività di Milano, l’anima internazionale di una città dove la cultura è la massima espressione di libertà. Una libertà di cui seppe essere paladino, con la sua incontrollabile tenacia, il suo coraggio, l’amore per l’arte. Nel dopoguerra lasciò i trionfi di New York per tornare, nel 1946, a dirigere l’orchestra della “sua” Scala nel concerto che consacrò il teatro milanese come simbolo universale della “rinascita” di un’Europa libera e democratica.

Le parole di Walter Veltroni per i 50 anni dalla morte del maestro Toscanini

Arturo Toscanini fu un grande direttore d’orchestra e un grande uomo: la sua sensibilità, la sua tensione etica non si tradussero soltanto nella genialità musicale, ma nell’attenzione agli altri, in un evidente amore per la libertà e la bellezza che egli seppe tradurre, nella sua vita, precise scelte. Il ricorrere del cinquenne della sua scomparsa è allora un’ottima occasione per rinverdire e contribuire a far conoscere, specialmente ai più giovani, l’ampiezza e la forza della sua figura. Sono pertanto felice che queste Celebrazioni abbiamo un appuntamento importante in Roma, con questo concerto che è soltanto un atto di un programma articolato e ampio, in grado di illustrare degnamente, in Italia e all’estero, la grandezza del maestro Toscanini. Voglio, con queste breve frasi, portare il saluto della Capitale al Comitato Internazionale e a tutti coloro i quali si sono impegnati nell’organizzazione di queste celebrazioni, assieme agli auguri per il successo di un evento che contribuisce alla qualità e al prestigio della vita culturale di Roma e del nostro paese.

Walter Veltroni

Le parole di Paolo Gentiloni e Giuseppe Fioroni per i 50 anni dalla morte del maestro Toscanini

A mezzo secolo di distanza da quel 16 Gennaio 1957 quella di Arturo Toscanini rimane una figura mitica. Egli fu per decenni il più famoso e conteso direttore d’orchestra al mondo e grazie a lui si arrivò ad una forte svolta di modernità nell’interpretazione dei compositori e delle loro partiture. La sua carriera cominciò quando Giuseppe Verdi stava ancora componendo l’Otello e si concluse nell’era dei concerti televisivi e della stereofonia. Il suo orecchio acutissimo e la sua incredibile memoria, il rigore e l’energia hanno contributo a elevare il livello delle orchestre sinfoniche ai due lati dell’Oceano Atlantico. È per questo motivo che abbiamo voluto anche noi commemorare il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Arturo Toscanini con l’emissione di un francobollo, un omaggio ad un uomo che attraverso la musica ha valorizzato l’Italia del mondo.

Paolo Gentiloni

Arturo Toscanini, che ricordiamo in occasione del cinquantesimo anniversario dalla sua scomparsa, è una delle figure più significative della vita musicale e culturale italiana di tutti i tempi. Le sue esecuzioni hanno rinnovato profondamente sia la straordinaria tradizione operistica italiana, in particolare quella dell’Ottocento, sia la grande letteratura sinfonica europea. La conoscenza delle sue opere e della sua biografia nella nostra scuola, sarà senza dubbio un momento importante per far entrare in contatto le giovani generazioni non solo con un prodigioso interprete musicale, ma anche con un personaggio dal forte impegno e valore civile.

Giuseppe Fioroni

Inaugurazione della mostra “‘Viva Toscanini, Maestro del Tempo”

Per l’occasione il grande attore Arnoldo Foà interpreta la piece teatrale “Io, Arturo Toscanini”, realizzata da Piero Melograni tratta dal suo libro “Toscanini, la vita, le passioni, le opere” (Mondadori, 2007), per la regia di Giulio Farnese.

Registrazione audio della manifestazione “Inaugurazione della mostra “‘Viva Toscanini, Maestro del Tempo””, registrato a Prato venerdì 16 novembre 2007 alle 19:30.

L’evento è stato organizzato da Comitato Internazionale per le Celebrazioni dei cinquant’anni dalla scomparsa del maestro Arturo Toscanini.

Sono intervenuti: Paola Severini (Segretaria del Comitato per le Celebrazioni dei cinquant’anni dalla scomparsa di Arturo Toscanini), Massimo Logli (presidente della Provincia di Prato, L’Ulivo), Arnoldo Foà (Attore), Giordano Bruno Guerri (storico), Paila Pavese (attrice), Isabel Russinova (attrice).

Per ascoltare l’intera registrazione: https://www.radioradicale.it/scheda/240197/inaugurazione-della-mostra-viva-toscanini-maestro-del-tempo

cent’anni dalla nascita di guido cantelli e il comitato internazionale vivatoscanini

Il Comitato Internazionale VivaToscanini, nato nel 2007 e presieduto prima da Roman Vlad e successivamente da Emanuela di Castelbarco, nipote di Arturo Toscanini deceduta il 6 dicembre del 2018, è attualmente affidato unicamente al nostro direttore di angelipress.com, Paola Severini Melograni. Il Comitato ha sempre avuto come fine ultimo quello dell’unione tra musica e sociale, musica ed educazione. 

Del resto, Arturo Toscanini durante la sua vita aveva più volte messo a disposizione la sua fama e il suo talento a favore di fini solidaristici e di “politica sociale” come, per esempio, la sua direzione al concerto inaugurale dell’orchestra di Palestina a Tel Aviv nel 1936 o la sua opposizione, per niente velata, al fascismo. Tutto questo è raccontato nel libro di Piero Melograni “Toscanini. La vita, le passioni, la musica”, edito da Mondadori. In questo libro e negli eventi che negli anni ha organizzato il Comitato Internazionale Viva Toscanini viene ben messo in luce come la grandezza del Maestro non si limiti solo all’ambito musicale ma quanto fosse anche un gigante della solidarietà. 

Ricordiamo inoltre, che lo scorso 27 aprile si sono celebrati i 100 anni dalla nascita di Guido Cantelli, il direttore d’orchestra allievo di Arturo Toscanini strappato alla vita troppo presto in un incidente aereo nell’aeroporto parigino di Orly. 

Toscanini ne scoprì l’incredibile bravura durante una prova alla Scala di Milano nel 1948 e da quel momento lo elesse come suo erede, tanto da portarlo a dirigere le più grandi orchestre del mondo tra cui la New York Philharmonic, la Boston Symphony Orchestra, l’orchestra del Teatro alla Scala, la Philharmonia Orchestra. 

Nella quinta puntata di O Anche No, in onda domenica 10 maggio alle ore 9,15 circa, si parlerà del rapporto tra musica, cultura e disabilità, temi molto cari al Maestro Toscanini (era padre di due figli con disabilità, Giorgio e Giovanni, entrambi morti giovanissimi) insieme ai maestri Gianluigi Gelmetti e Massimiliano Frani, quest’ultimo in collegamento da Salt Lake City.